Lunedì incipit

MEMORIE DI ANTICHI EVENTI Yasugi, dopotutto, era una tranquilla cittadina di provincia. “Il luogo ideale per un esiliato”, pensò Harai , mentre appoggiava il bicchiere quasi del tutto vuoto. Il liquido ambrato del liquore straniero ondeggiò di fronte al suo sguardo appannato e gli strappò un sospiro. Era come osservare nella luce del tramonto le acque del lago Nakaumi, su cui la città era affacciata. Deboli onde che andavano a infrangersi mestamente lungo le rive ciottolose. Chiuse gli occhi. Anche la quotidianità, in quei luoghi, era placida come le acque del lago. I giorni si susseguivano più o meno tutti uguali, sotto la maestosa imponenza della collina Gassan, le cui verdi pendici custodivano le rovine del castello, così come il museo di Adachi, con i suoi giardini tradizionali e le collezioni d’arte, preservava ancora il ricordo di tempi ormai remoti. «Kojiki» sussurrò Harai, prima di tornare a osservare ciò che restava del liquore. “Memorie di antichi eventi” ricordò, stringendo le dita attorno al bicchiere. Le luci al neon attraversarono il vetro e il ghiaccio e, per un attimo, gli sembrò che le sue mani fossero macchiate. Si ritrasse, ma fu solo un istante di smarrimento. Era trascorso molto tempo dall’ultima volta che si era concesso di pensare al passato e l’alcool cominciava a fare effetto. Non c’era nulla sulle sue mani, in realtà. Non c’era più nulla.

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